Lo studio della lingua inglese nei prossimi anni in Italia e nell’Europa post-Brexit
Questo articolo prende spunto da una ricerca di Trajectory* per British Council sull’insegnamento dell’inglese nell'Europa di oggi e sulle tendenze dei prossimi anni. British Council si occupa da sempre della diffusione della lingua inglese, in particolare in Europa. (*Trajectory è un’agenzia di ricerca indipendente specializzata in analisi e previsioni trend strategici)
La ricerca tocca sette paesi dell'Unione Europea: insieme all'Italia, Francia, Grecia, Polonia, Portogallo, Romania e Spagna. L'analisi valuta tendenze demografiche, sociali, politiche, educative e professionali.
L’inglese nel mondo
L'inglese è già lingua comune in molti ambiti (affari, diplomazia) e questa sembra essere la tendenza anche per il futuro. L’inglese manterrà il suo ruolo di lingua ponte perché è più facile da imparare rispetto ad altre lingue molto diffuse (come il cinese).
Il volume di comunicazioni in lingua inglese aumenterà, anche perché serve ad economie importanti come quella indiana e quella cinese per entrare nel mercato europeo. Infatti, i volumi di mercato a livello mondiale sono destinati a non diminuire.
“Oggi, l’inglese è la lingua franca. È così. Bisogna parlare inglese per muoversi nella globalizzazione.” (Édouard Philippe, primo ministro francese, Morocco World News, 2 marzo 2018)
Il calo demografico
Il dato che colpisce è il calo previsto nel numero di persone che studiano inglese da adulti (15,3 milioni in meno, un calo dell’8,8%). Questa variazione si deve a due fattori: l’andamento demografico generale (meno popolazione) e la maggiore presenza dell’inglese nelle scuole.
Vedere la Figura 1 nella parte inferiore della pagina
Le percentuali sono meno pesanti in Italia (-2,6 milioni, -5,8%) e in Francia (-2,4 milioni, -6%) mentre sono più importanti in altri paesi, come Romania (-2,3 milioni, -16%) e Polonia (-3,5 milioni, -13%).
Il numero di studenti di inglese nelle scuole rimane circa lo stesso (ci sono meno studenti, ma più scuole insegnano inglese), mentre diminuiscono gli studenti in età lavorativa e aumentano gli studenti con almeno 55 anni.
L’inglese tra scuola e mondo del lavoro
Gran parte dei governi ha cercato di aumentare la qualità e la quantità delle ore di studio della lingua inglese nelle scuole pubbliche, quindi aumentano il numero e il livello degli studenti di lingua inglese.
Crescono però anche le esigenze del mondo del lavoro, quindi aumenta la richiesta di formazione, sia per i figli che per gli adulti in età lavorativa, che richiedono aggiornamenti professionali specialistici e conoscenze tecniche.
Si può quindi concludere che il numero assoluto di persone che studiano inglese in Europa diminuirà, ma questo calo sarà ampiamente bilanciato dall'aumento delle esigenze professionali e dei livelli linguistici necessari (anche per la maggiore concorrenza).
Il ruolo della tecnologia
La tecnologia accompagna ormai ogni forma di studio, tantissimi strumenti fanno entrare in comunicazione docenti e studenti di tutto il mondo, ma è difficile che l'intelligenza artificiale possa sostituire completamente un docente.
L'insegnamento digitale tende a un modello più personalizzato, finalizzato (per superare un esame, cambiare lavoro), l’impatto maggiore si avrà nel campo della valutazione del livello linguistico (apprendimento e certificazione).
Il futuro riserva corsi digitali di più facile accesso, personalizzabili e on demand, la maggiore disponibilità compensa il calo demografico nel mercato dell'apprendimento linguistico in età adulta.
La situazione in Italia
Le crisi degli ultimi anni hanno costretto aziende e genitori a riconoscere le opportunità economiche date dalla lingua inglese, così è cambiata la mentalità nell’ultimo decennio in Italia. Vediamo come:
- 2008. Molti pensano ancora che la lingua inglese non sia essenziale per avere successo sul lavoro.
- 2011. Il 79,3% dei docenti di lingua inglese pensa che gli italiani siano motivati a imparare l'inglese, ma possono avere successo anche senza.
- 2012. Un italiano su tre può parlare in inglese a livello elementare.
- 2015. Il 98% degli studenti studia inglese a scuola, ma i cittadini in età scolare non arrivano al 25%, mentre il 40% degli italiani ha più di 50 anni.
- 2016. Le persone che continuano a studiare inglese in età adulta sono l’8,3%.
- 2017. Un giovane su tre è senza lavoro. Gli italiani che parlano bene inglese sono ancora meno degli altri paesi europei.
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L’inglese nelle scuole
In Italia e in altri paesi europei l’inglese si impara già nei primi anni di scuola, infatti l'età in cui si comincia a studiare inglese è passata dagli 11 anni (1984) ai 6 anni (2007). La scuola dovrebbe portare a un livello linguistico intermedio (B2), ma questo risultato non è certificato.
Lo studio dell’inglese nelle scuole è una vera e propria sfida: in molti casi manca l'abitudine all'ascolto, al dialogo, alle situazioni interattive di vita reale e le ore dedicate all'inglese sono ritenute insufficienti.
Di conseguenza, il livello raggiunto spesso non è adatto alle esigenze del futuro professionista, che si scontra con questo dislivello soprattutto al momento del primo impiego.
Università in inglese
Molte famiglie si rivolgono alle scuole private per una maggiore padronanza dell’inglese, anche per poter studiare all’estero e aumentare così le possibilità lavorative e la mobilità interna in Europa.
L'Italia manda molti studenti all’estero, in particolare in Gran Bretagna, dove, per poter studiare negli istituti britannici, bisogna raggiungere un ottimo livello di lingua inglese.
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L'offerta di corsi universitari in lingua inglese è diventata popolare, perché attirano studenti stranieri e qualificano gli atenei a livello internazionale. Ad esempio, il politecnico di Milano ha deciso nel 2012 di passare all'inglese come lingua ufficiale sia per l'insegnamento che per gli esami.
Il settore privato
Le scuole private offrono corsi, contenuti e tutor alle aziende, oltre a corsi di aggiornamento per docenti specializzati, sotto forma di seminari anche digitali. Oltre alla lingua inglese, si affrontano argomenti pedagogici e manageriali.
In passato, gli accademici in viaggio all’estero potevano usufruire di interpreti, mentre ora devono esprimersi in inglese, quindi serve una conoscenza della lingua a livello accademico, un'offerta attualmente non abbondante sul mercato.
Così, il settore privato si è specializzato nell'offerta di tutor e di esperti qualificati in vari “tipi” di inglese, ma anche nell'offerta di tutor madrelingua interni ad aziende o a scuole di lingua.
Investire nel lavoro di domani
La disoccupazione giovanile rimane un problema grave. Il numero di giovani che non studiano e non lavorano è alto (oltre 1,2 milioni). Ai giovani, l'inglese apre più porte sul mercato del lavoro, sia nazionale che internazionale.
Un esempio: le aziende multinazionali comunicano in italiano nei loro uffici italiani, passando all'inglese per le comunicazioni internazionali. In particolare, è importante saper comunicare in inglese via e-mail.
Le continue esigenze di conoscere e migliorare il proprio inglese sono incoraggiate da corsi di lingua inglese on demand sviluppati in collaborazione con British Council.
Le tendenze in Europa
Quali sono le tendenze della richiesta di lingua inglese in Europa?
Politica
I governi europei riconoscono l'importanza della lingua inglese all'interno del mercato globale, in costante crescita. Raggiungere livelli linguistici alti rimane una priorità. In molti paesi europei, come Grecia, Italia e Portogallo, l'inglese è lingua straniera obbligatoria.
Nonostante tutti gli incentivi, i limiti del settore pubblico rimangono pesanti: le classi sono troppo numerose, le capacità linguistiche degli studenti sono troppo diverse, gli insegnanti a livello elementare non sono ben preparati.
Economia
L'inglese è la lingua dell'economia globale, le nuove economie (Cina, India, Russia, Brasile) si sono adeguate. Infatti, gli studenti di inglese in Cina aumenteranno del 21,9% nel quinquennio 2017-22.
Alcune grandi aziende organizzano corsi di aggiornamento per i propri dipendenti, ma la maggioranza si affida ancora all’intraprendenza dei propri dipendenti o assume direttamente persone con un livello di lingua inglese superiore.
Spesso l’inglese viene valutato in fase di colloquio di assunzione, ma esistono collaborazioni tra agenzie di reclutamento e agenzie di valutazione: il certificato linguistico diventa così un documento importante per superare la disoccupazione.
Demografia
Meno nascite significa meno ragazze e ragazzi che studiano inglese a scuola. L'unico paese in controtendenza è la Francia.
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La richiesta di lingua inglese rimane però concentrata sui giovani, che usano l’inglese anche nelle loro normali attività di gioco e social media, mentre la scuola fornisce loro solo una struttura grammaticale da integrare.
Il settore privato offre una necessaria integrazione, perché spesso le scuole fissano per la lingua straniera degli obiettivi più bassi rispetto alle altre materie (per superare il test di inglese all’esame di maturità in Polonia basta un risultato del 30%).
La disoccupazione incentiva l'apprendimento dell’inglese, anche perché molti giovani sono costretti a spostarsi all’estero per lavorare e l'inglese è la lingua che usano per orientarsi, prima di imparare la lingua locale.
Cultura e società
L'inglese è la lingua globale per informazione, comunicazione, giochi. Televisione, cinema, internet, musica e social media sono a disposizione di sempre più persone, così il numero di persone che studiano inglese nel mondo è esorbitante: circa 1,5 miliardi!
Serve sempre più flessibilità, perché siamo tutti molto impegnati a ogni età: sport e hobby, cura dei figli, aggiornamento professionale... lo stile di vita sempre più intenso richiede un inglese più mirato: per un evento, per un prodotto, per un settore, per una professione specifica.
Istruzione
Nelle scuole primarie, le ore di inglese vanno dalle 20 (Romania) alle 85 (Spagna), ma gli insegnanti sono spesso docenti generici che devono mostrare solo una certa conoscenza della lingua.
Nelle scuole secondarie, le ore di inglese vanno dalle 102 (Portogallo) alle 176 (Francia) e gli insegnanti devono essere laureati, ma le capacità linguistiche per raggiungere la laurea e la durata degli studi accademici variano (3 anni in Polonia, 6 anni in Italia).
Il tempo dedicato allo studio dell'inglese ogni settimana e nell'intera carriera scolastica (dal 5% al 10%) non basta per dare una buona padronanza della lingua.
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Tecnologia e digitale
Sul mercato non ci sono soluzioni digitali globali di successo per ogni aspetto della lingua (grammatica, pronuncia, vocabolario, conversazione, valutazione e feedback) e l’offerta digitale si divide in 4 categorie:
- Riferimenti, come video, test, dizionari, audiolibri.
- Applicazioni e servizi, con un contenuto personalizzabile, offerti a livello globale.
- Corsi di lingua multipiattaforma, per accedere a tutti i materiali in qualunque momento e su qualunque apparecchio.
- Studio collegiale, piattaforme social o corsi aperti online sviluppati da università o altri istituti di istruzione, in genere con uno o più tutor madrelingua.
Le stime indicano un mercato in crescita del 6% ogni anno, con fatturati di 3,8 miliardi di dollari nel 2020 (+36% in 5 anni). Anche nel mondo digitale, per raggiungere livelli linguistici avanzati (C1-C2) è indispensabile una guida personale, un tutor.
Così è in rapido sviluppo l'insegnamento diretto fornito in video-conferenza, gli studenti che non vogliono o non possono andare a scuola cercano dei tutor online.
Conclusioni generali
- La lingua inglese rimane una necessità, nonostante il calo demografico nel territorio dell'Unione Europea.
- Conoscere una lingua straniera è sempre più importante, sia in ambito professionale che personale.
- Ci sono moltissimi prodotti culturali e sociali in lingua inglese, quindi conoscere l’inglese è più facile e interessante.
- È improbabile che la scuola pubblica possa portare gli studenti ai livelli di conoscenza richiesti dal mondo del lavoro.
- Sempre più persone usano forme integrative di studio, che variano con l’età e che possono durare anche tutta la vita.